Studio al M.I.T. #6

Benvenuti al sesto episodio di Musica Informatica e Tennis.

Dopo la parentesi natalizia trascorsa principalmente a casa perché figlia 2 ha scelto le vacanze per beccarsi un’influenza interminabile, sono riprese le attività del mio personalissimo M.I.T.

Partiamo da (M)usica

Ho ripreso a studiare! Ebbene sì ho deciso che devo proprio farlo nonostante tutto. Sto provando ad avere una routine quotidiana in modo da non perdere il filo visto che ho iniziato e smesso centinaia di volte. Poi vi farò vedere i progressi se vi va. Intanto ho ripreso allo stesso modo la pubblicazione dei miei weekend reels su instagram e nel 2025 sono già 3 i nuovi realizzati. Vi invito a guardarli e a lasciare un commento eventualmente (il link lo trovate nella home sotto la voce “instagram reels”) oppure cercate maxmaffiamusic su tiktok tendo a mettere le stesse cose.

Passiamo da (I)nformatica

Anche qui ho ripreso a studiare cercando di sviluppare il mio progetto personale informatico/artistico di cui vi parlerò un giorno, per ora resta un’idea, ma se non faccio qualcosa resterà solo tale.

Vi invito come sempre a seguire il blog di Nexsoft sulle ultime news sulla IA e anche seguire l’azienda sui social non sarebbe male.

A fine anno scorso abbiamo fatto, come tutti o quasi, la nostra mega cena aziendale. Vi lascio la foto con il collega Tiziano che per l’occasione ha sfoggiato un look alla John Holmes (una vita per il cinema).

Notare la soddisfazione dei soggetti

Vi dico solo che il nostro tavolo è stato quello più pazzo, ma del resto non poteva essere diversamente con questi soggetti

Finisco con (T)ennis

Sono stato due mesi fermo, più del circuito ATP, ma ho ripreso. Ne sono felice e mi sento meglio. Ho addirittura rinnovato la tessera FIT pur non avendo disputato alcuna partita agonistica federale. In fondo che importa, la cosa fondamentale, come sempre, è esserci e poiché è iniziato il primo SLAM della stagione in Australia noi ci siamo e ci saremo. Jannik porta a casa il primo risultato contro il gigante Jarry (sudando nei primi due set) e inoltre, finalmente, posso dire che il rissoso, invidioso australiano K. che critica ormai senza sosta il nostro numero uno, ha meritato una sconfitta in 3 set subito subito e ciao ciao.

E ancora una volta se sei arrivato fin qui è proprio perché non hai nulla da fare.

Grazie e buon proseguimento

 

 

Studio al M.I.T. #5

Eccoci al quinto episodio.

Una piccola precisazione prima di iniziare. Qualcuno di voi si è chiesto come mai metto sempre una foto mia come immagine in evidenza del post, beh la risposta è semplice, io ci metto la faccia.

Veniamo a noi… (M)usica.

Sono da molti anni un fan accanito di David Sylvian, da quando il mio carissimo amico Pino mi introdusse alla sua musica alla tenera età di 20 anni io e 22 lui. Lo fece mostrandomi la sua edizione limitatissima di Weather Box, un box, appunto, con i lavori da solista del cantante dei Japan. Una meraviglia per gli occhi e per le orecchie. Da allora è stato un amore incondizionato che mi ha portato all’ascolto anche delle cose più sperimentali che produce negli ultimi anni con fede e a volte rassegnazione. Ho visto un suo concerto del tour “Everything and nothing” al Teatro Smeraldo di Milano (quello che fu, ormai credo ci sia un EatItaly o qualcosa del genere, ma del food che sostituisce la cultura ne parleremo forse un giorno).

Silver moon” è un brano presente nel disco “Gone to Earth” a me molto molto caro, non solo per il contenuto di qualità e la bravura dei musicisti (parliamo di mostri sacri come Robert Fripp e Sakamoto che basterebbero a mandarvi adesso al volo in un negozio di dischi), ma anche perché come “The Peanuts” ne abbiamo fatto una cover, ormai 12 anni fa, nel nostro disco “10”. La potete ascoltare a questo link.

Inoltre in questi giorni, seguendo ormai da tempo il blog Vista (inspired by the music of David Sylvian and his collaborators), ho ricevuto la loro consueta newsletter e l’ultimo post è proprio su Silver Moon, direi bellissimo, un po’ lungo, ma molto bello (ovviamente per chi mastica l’inglese).

Se mi volete bene seguitemi su bandcamp e fatemi sempre sapere cosa ne pensate della mia musica, non me lo dite mai, ma io sono adulto abbastanza per accettare critiche per cui su non fate i timidi (non vi chiedo di comprare… jamm bell): ho bisogno di saperlo.

… è il momento dell'(I)nformatica

Mentre sul nostro sito aziendale continuano gli articoli del nostro mega direttore tecnico sull’intelligenza artificiale generativa (leggete pure il quarto episodio), mi è venuta una “voglia di matematica” niente male (è una specie di mal d’Africa). Ho letto questo libro di David Stipp “L’equazione di Dio” sulla formula di Eulero che è bellissimo secondo me. Ve lo consiglio vivamente maledettissimi nerd che non siete altro! Ovviamente senza la matematica l’informatica non avrebbe senso e a me piace andare alle origini, mi piace “mettere le mani nella marmellata” per capirci.

…e andiamo velocemente al (T)ennis

Ragazzi, che dire, siamo a un giorno esatto dalla riprese delle “ostilità”. Non vedo l’ora di riprendere a farmi venire infarti sul canale 203 di Sky e su Supertennis TV.

Si parte dall’Australia come sempre e non vedo l’ora di fare nottate. Peccato per tutta la pressione che devono subire e sentire i nostri eroi e le nostre eroine, ma senza dubbio sarà lo sprone per fare sempre meglio.
Noi siamo qui a fare il tifo comunque vada sia ben chiaro!

Nel frattempo ho fatto una lettura che assolutamente dovete fare anche voi:

“La lezione di Althea: Storia, rivoluzioni sociali e trionfi sportivi di una donna straordinaria” di Michele Pisaturo.
Questa piccola meraviglia ha vinto il Premio Letterario del CONI del 2024.
Michele è un maestro federale FIT di Salerno, e ci conosciamo da tantissimi anni avendo militato nel circolo tennis “Le Querce” di Salerno per tanto tempo. Ve lo consiglio non perché è mio amico, ma perché è materiale necessario sul serio! Ve lo anticipo con un piccolo passo a me molto caro:

I pionieri non sempre beneficiano dei propri meriti. I pionieri sono cosa ben diversa da chi semplicemente anticipa i tempi o individua il futuro, e lo asseconda o lo influenza attraverso operazioni di marketing. I pionieri, nel percorrere i tempi, tracciano nuove strade. Fanno succedere cose altrimenti impossibili e impensabili. Sono dei visionari, guidati da passione e amore.

Bene dunque se siete ancora svegli grazie infinite per essere arrivati fino in fondo.
Grazie sempre per il vostro tempo e non dimenticate di commentare.

 

 

Studio al M.I.T. #4

Benvenuti all’inutile quarto episodio di Studio al M.I.T. (Musica, Informatica, Tennis)
Questa volta parliamo di Parole, di Big Data e di astinenze.

Cominciamo con la M di (M)usica

..e quindi con le parole. Quanto è importante la scrittura del testo! Sì è un’esclamazione la mia perché come la vecchiaia incalza, così io divento più emotivo e alcune canzoni mi uccidono praticamente, mi strappano il pericardio (‘A rézza d”o còre) e lo calpestano senza pietà.
Un testo che mi devasta, così come la canzone, è quello di “Appocundria” di Pino Daniele:

Appocundria me scoppia
ogne minuto ‘mpietto,
pecchè passanno forte
hê scuncecato ‘o lietto.

Appocundria ‘e chi è sazio
e dice ca è diuno,
Appocundria ‘e nisciuno.

La traduzione letterale di questo brano sembra non riflettere affatto quello che il buon Pino vuole intendere (almeno secondo me):appocundria non è l’ipocondria, ma una malinconia decisamente più profonda (in realtà non traducibile come termine secondo me) che convive con il poeta (scoppia ogni minuto nel cuore, lo opprime) e passando non “scompiglia il letto” nel senso letterare del termine, bensì irrompe in una situazione di riposo (il letto) e cambia tutto, irrompe nella vita di chi è sazio facendolo sentire digiuno insomma un capolavoro secondo me senza tempo, meravigliosa fotografia di un “sentire” tipicamente mediterraneo, andaluso, arabo, … napoletano appunto. Se potete ascoltatela su youtube a questo indirizzo.

Altro brano meraviglio è “Alleria” che dal titolo lascerebbe intendere la sensazione opposta al pezzo precedente, ma non è affato così, poi magari ne parleremo.

Passiamo alla (I)nformatica.

Si parla tanto di AI, troppo forse, e tutti si chiedono se ci farà del male, se ci sostituirà nelle nostre attività quotidiane . Chi può dire il contrario? La cosa che possiamo dire è che al momento non potrebbe, ma chissà. Io intanto ho scritto un piccolo software che la usa per fare delle analisi di dati e devo dire che aiuta. Se siete interessati chiedetemi come e sarò lieto di rispondervi. Questo introduce l’argomento dei Big Data e questo articolo sul sito di Nexsoft è senza dubbio interessante: Big Data processing: processare i dati quando diventano troppi!

Piccola nota: la programmazione va assolutamente insegnata presto, ai bambini, è troppo importante secondo me, ora più che mai, oltre a essere decisamente creativa e stimolante. Una buona idea l’hanno avuta quelli del MIT (quello vero) e trovate tutto al seguente link: https://scratch.mit.edu/

 

Infine alla (T) di Tennis.

E’ dura ragazzi l’attesa, è lunga la pausa: a Dicembre non si può stare e nemmeno la NextGen* ci da stimoli.
I grandi sono fermi e così siamo costretti a vedere i punti salienti dei tornei del 2024 (repliche su repliche di Sinner che fa miracoli, piroette, salva vecchiette sulle strisce pedonali e porta la spesa a casa ai vostri nonni). Una cosa però ci tiene svegli ed è questa storia assurda tra quel buontempone di Kyrgios e la sua crociata contro Sinner per la questione doping. In questi giorni poi ne ha sparata un’altra e cioè che il suo QI tennistico sarebbe superiore a quello dei Big Three (Federer, Federer e ancora Federer :-) ). Ora per carità, parliamo di un tennista fortissimo, ma baggianate di questo tipo non ne avevamo sentite ancora.
Di sicuro, se volesse, potrebbe fare la standup-comedy e non romperci più con il suo atteggiamento grossolano e antisportivo.

Detto questo vi saluto e se siete arrivati fin qui o tenite appocundria oppure non ci avete un Kyrgios da fare.

Max

(*) la NexGen è la finale degli otto migliori juniores del mondo, in pratica otto ragazzoni istintivi che tirano frigoriferi con la racchetta senza ancora una strategia di gioco degna di questo nome.

 

 

Studio al M.I.T. #3

Buongiorno e benvenuti nuovamente alla mia inutile rubrica di pensieri su (M)usica, (I)nformatica e (T)ennis.

Perché ci ho messo tanto per scrivere un altro articolo? Beh è abbastanza evidente, stavo aspettando di poter esultare di gioia per le straordinarie vittorie del tennis italiano, ma di questo parliamo alla fine.

(M)usica

Parliamo degli eventi che mi riguardano prossimamente: di giorno 10 dicembre vi avevo già parlato, serata al Vagabondo Café con Gino Ariano, Lucio D’Amato e Alex Taborri, con la partecipazione di Johnny Sessa, invece del 12 non ve ne avevo parlato ancora, ma l’ho saputo poco fa. Giovedì 12 Dicembre nella straordinaria location della Stazione Marittima di Salerno, rifaremo, per ovvi motivi in un’edizione ridotta “26 Come in mare così in terra” di Concita De Luca. Sono 10 anni che le navi sbarcano a Salerno, ci sarà una celebrazione commemorativa organizzata dall’Assessorato ai Servizi Sociali e alle Politiche Giovanili. Giorno 15 invece come vi ho forse già detto rifaremo come da tradizione la “Cena di Babette” all’Osteria dei Canali. Insomma se verrà fuori altro vi terrò informati.

Brano consigliato dopo questa prima parte è

Stefano Panunzi è un musicista straordinario, in questo brano è accompagnato da un gigante della musica italiana che è Andrea Chimenti e da un sontuoso Mick Karn (insomma nomi molto grossi per chi non ascolta passivamente).

(I)nformatica

Sto finalmente dedicandomi un po’ a un progetto che ho in mente da tanto tempo. Per realizzarlo devo studiare molto, cosa che mi piace a dire il vero, ma il tempo è il vero nemico di questa cosa. Sappiate solo che il tutto parte da un concept molto preciso e semplice che dice così: “Oggi tutto ci raggiunge (messaggi, notifiche, notizie…) e se invece raggiungessimo noi tutto queste cose?”. Poi ve ne parlerò con calma.

L’articolo consigliato di oggi è il seguente sempre dal sito della società di cui sono fortunato dipendente:

Come introdurre GenAI nei progetti: implementazione graduale e gestione del cambiamento

(T)ennis

Ora… che dire. Per un appassionato di tennis, per un italiano appassionato di tennis, quest’anno è stato l’anno più bello: iniziato con un grande slam ed è finito con BJK Cup e la seconda Coppa Davis consecutiva. Un anno che ha consacrato una grandissima squadra femminile, di cui è parte l’incredibile Jasmine Paolini, e che ha consacrato il numero 1 al mondo Jannik Sinner di cui si parla troppo e quindi non aggiungerò altro.

Mi piace pensare che se fosse vivo ancora mio padre, oggi starebbe festeggiando con me. Ad ogni vittoria, e quest’anno sono state tante, sono stato sempre lì per telefonare per poter ancora una volta avere il privilegio di commentare come abbiamo sempre amato fare, ma ahimè l’emozione è forte, il ricordo è persistente, l’assenza è sempre più presente.

Grazie se sei arrivato fin qui, vuol dire che ti piace! Lascia un commento se ti va e alla prossima inutile uscita!

 

 

 

 

 

 

 

Studio al M.I.T. #2

Buongiorno e benvenuti nuovamente alla mia inutile rubrica di pensieri su (M)usica, (I)nformatica e (T)ennis.

Partiamo come sempre dalla Musica

Il mio storico amico, musico e informatico Andrea Torre, mi ha fatto conoscere un podcast bellissimo che si chiama Musica Razionale.
Una roba per nerd sia chiaro, ma interessantissimo credo per tutti quanti. Senza dubbio la matematica è al centro del mondo (e quindi della musica) e questo purtroppo ve lo devo dire, ma è il mio mondo, è il mio modo di affrontare le cose, di affrontare le bollette, di affrontare le sfide della vita. Non a caso (M)atematica inizia per M.
Forse ricordo male, ma se non sbaglio c’era un tizio (oppure un equipe di tizi) che stava cercando di trovare un modello matematico per descrivere la musica di Bach, non sarebbe una cosa difficile da immaginare se pensiamo a quanto “simmetriche” siano le sue composizioni. Di sicuro in merito a questo, sempre l’ottimo amico citato prima mi ha spedito un meme, secondo noi, meraviglioso. Ve lo azzecco qua stotto:

 

 

Se non l’avete capita provo a scriverla così: “LaSolLaaaa SolFaMiReDoRe LasolLa MiFaDooRe….” e così via… (il do è diesis ovviamente).

Torniamo a noi, e lo so che sono forse antipatico in merito a questo, ma le produzioni che ho fatto negli anni sono tutte, dico tutte, autoprodotte. Certo non parliamo di centinaia di migliaia di euro, per carità, ma parliamo comunque di tanti euro e il fatto che io metta in vendita, a costi irrisori, lasciatemelo dire, i miei brani, serve soltanto a darmi la possibilità di produrne altri: parliamoci chiaro, qua non si arricchisce nessuno. Tanto è vero che vi invito a capire quanto guadagna mediamente un artista sconosciuto come me che pubblica la sua musica (liquida) su Spotify:

Per quanto riguarda l’importo pagato da Spotify per ogni stream, il pagamento è di circa 0,04 dollari per 10 stream. Quindi, 1.000 flussi sarebbero circa 4 dollari e 100.000 flussi sarebbero 400 dollari.” (fonte Google) Cioè per capirci se 10 amici ascoltano su spotify un mio brano per intero (sia ben chiaro) il distributore riceve 4 centesimi e me ne da una piccola parte. Di conseguenza per arrivare a cifre accettabili dovrei essere Ennio Morricone o Lucio Battisti, ma parlo di cifre accettabili, non cifre da capogiro attenzione.

Fortunatamente esiste Bandcamp che è una piattaforma pensata per chi vuole bene all’amico musicista. In pratica dal sito si può ascoltare tutto gratuitamente per un numero limitato di volte e poi se veramente ci torni vuol dire che ti piace e quindi dovresti scaricare il brano e/o l’album intero pagando quanto c’è scritto oppure di più. In questo modo, a mio avviso, vanno supportati gli artisti indipendenti. Ora io non vorrei sommergervi di numeri, ma sappiate che gli amici che acquistano sono davvero pochi, figuratevi gli altri. Molti poi (tra gli amici e non) ti dicono anche ma perché non stampi il vinile? Beh amici miei sapete cosa costa stampare poche copie di un disco in vinile? Ve lo dico io: “una cifra che non conviene investire nel mio caso” e sapete perché? Se stampo diciamo 100 copie di un disco in vinile (ad esempio in America) mi costa circa 2.000 dollari (in accordo con questo sito che vi linko qui) tra stampa, bollini siae, spedizione e dogana. Significa che se volessi soltanto recuperare l’investimento dovrei vendere il disco a 20 euro circa.
Ora “do the math” come dicono gli americani, facendo due conti, anche un asino capirebbe che è improbabile vendere 100 dischi a 100 amici, e se non lo comprano gli amici dovrebbero comprarlo gli estranei, e per far sapere agli estranei chi sei tu, dovresti investire in pubblicità, in promozione, in post sponsorizzati, in campagne di marketing… quanto dovrebbe costare questo vinile?

Allora, poiché non lo faccio per soldi, e lo faccio perché non posso farne a meno, spero che il vostro aiuto su bandcamp in qualche modo possa finanziare un’eventuale stampa su vinile o cd (ma chi ce l’ha ancora il lettore cd?).

Tutta questa lamentela è per dirvi “accattatevi” le mie produzioni andando qui: https://maxmaffia.bandcamp.com se volete che ne faccia ancora, altrimenti ascoltatele (oppure no) quanto vi pare su Spotify o su Apple Music o su Amazon

Inoltre vi dico, come detto già altre mille volte sui social, che il brano “Saxy Sax” non è mio, è un altro Max Maffia (che credo abbia fatto solo questa cosa che è techno, dance o non so come si dice) che non mi appartiene proprio musicalmente (l’ho scritto perché nel mio link di Amazon compare anche lui e non riesco a fare la separazione dell’artista).

Vi ho annoiato abbastanza? Penso di sì, ora…

Passiamo alla (I) di Informatica.

La volta scorsa ho pubblicato il link all’azienda per cui lavoro (Nexsoft spa) segnalandovi un articolo molto interessante del collega Alessio Civillo.
Se non ci siete andati allora, andateci adesso. Inoltre la Nexsoft è anche main sponsor del festival del cinema Linea D’ombra.
Se siete curiosi cinefili vi invito a seguire questa bellissima manifestazione.

Parliamo ora di algoritmi anche noi, ne sentiamo parlare ogni giorno: l’algoritmo di Instagram, l’algoritmo di Facebook, l’algoritmo di Google, ma quanti di voi amici miei, sanno cosa è un algoritmo? Beh, se lo sai ti invito a saltare il prossimo paragrafo, se pensi di non saperlo resta pure con me.

L’algoritmo è un elenco d’istruzioni dettagliate, elaborate per svolgere una determinata attività o risolvere un problema specifico.
Tutti in letteratura fanno il solito esempio della ricetta, ma permettetemi di dire che non sono d’accordo sempre con la stessa ricetta di cipolle. Se vi volete divertire mandatemi un esempio di algoritmo voi a me.

La cosa che mi piace tantissimo però è tutta la teoria che riguarda la complessità degli algoritmi e quindi la misura del tempo di esecuzione di un algoritmo in base al numero di dati trattati. Siamo informatici, jamm e pressa! (andiamo di fretta).
Per questo, per i nerd e anche per i curiosi come me, vi invito a leggere (nei prossimi anni di tempo libero che avete a disposizione) “Introduction to Algorithms” (un capolavoro che vi invito a cercare in pdf, anche perché il libro del MIT, quello vero, costa sui 150 dollari).

La nostra Professoressa (lo scrivo con la lettera maiuscola di proposito) di italiano alle scuole superiori, che fu Candida Addesso, ci faceva Filosofia al posto di Storia. Eravamo aspiranti informatici e molti filosofi erano matematici di conseguenza era perfetto per noi. Scrisse un libro in due volumi (che come il deficiente mi sono venduto l’anno dopo il diploma) che si chiama “Filosofia e Matematica a confronto” (in due volumi, Palladio 1983). Se qualcuno ce l’ha ditemelo sono troppo curioso, l’ho trovato in vendita su Ebay, ma sono inserzioni di milioni di anni fa. Comunque sia Candida, era un’insegnante fantastica, si emozionava quando ci leggeva Dante e ci fece capire l’informatica più lei che i docenti preposti. Ad averne insegnanti così in questi anni.

L’articolo consigliato di questa volta: https://www.nexsoft.it/benefici-applicazioni-ia-generativa-gestione-progetti/ del nostro direttorissimo tecnico Pierluca Pierro.

“L’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) sta rapidamente trasformando il modo in cui i progetti vengono gestiti, portando innovazione e automazione in molteplici aree del Project Management. Dalla generazione di nuove idee alla gestione avanzata dei dati e all’ottimizzazione delle risorse, la GenAI offre strumenti potenti che consentono ai Project Manager di migliorare l’efficienza operativa, la comunicazione e la qualità delle decisioni.” (Pierluca Pierro)

Dategli una lettura!

e dulcis in fundo…

(T)ennis

La T di Tennis è la stessa che sta in ATP ed è la stessa di Torino. Come si fa a non parlare di Torino?

Allora Jannik è partito alla grande, speriamo mantenga il tiro e soprattutto speriamo ci regali quest’altro trofeo.

I russi, ormai in preda al loro psicodramma, si muovono in maniera direi altalenante. Fortunatamente Medvedev è riuscito a vincere un match (incredibile, ha giocato bene senza rompere) e Rublev invece ha trovato un Alcaraz ammalato, ma non troppo direi a giudicare dalle randellate che ha tirato.

Ora aspettiamo di vedere questa partita/spareggio tra Jannik e Danil e vediamo chi andrà in semifinale. A proposito di Jannik vi consiglio vivamente il lavoro di Fabrizio Del Prete: “Caro Jannik ti scrivo” in prevendita su Amazon che a giudicare dai post dell’autore su FB sarà assolutamente da leggere.

 

Non dimentichiamoci infine che c’è la Coppa Davis, ma una cosa alla volta.

Grazie se sei arrivato fin qui, vuol dire che ti piace! Lascia un commento se ti va e alla prossima inutile uscita!