L’esperienza completa

Mi sono chiesto molte volte se l’esperienza che offro quando suono dal vivo sia completa. Mi sono chiesto anche se arrivi tutto il messaggio che provo a veicolare tramite la mia musica, i miei progetti, le mie composizioni. La risposta non potrei darla da solo, ma se dovessi fare un passo indietro e ricordare cosa ha scaturito in me l’ascolto di un brano “prima e dopo” la sua contestualizzazione, direi con un esempio, un po’ forte, che l’esperienza è stata molto più interessante e illuminante dopo.

L’esempio “forte” è quello del Mephisto Valzer di Listz, che vi invito ad ascoltare in qualsiasi versione. Quando sentii suonare questo brano da mio fratello Lorenzo, al pianoforte, rimasi molto colpito da come quella danza riusciva a darmi delle sensazioni così contrastanti; poi Lorenzo mi raccontò la storia di Mephisto che con il suo violino in braccio cercava di sedurre Faust suonando le prime tre corde a vuoto e mi si aprì un mondo, la scena si presentò chiara e pulita davanti a me e, così come la mano destra e la sinistra si alternavano a suonare la melodia durante la prima parte del brano, così Mephisto passava a destra e a sinistra del mio Faust immaginario. Questo per dire che la composizione nel contesto del racconto aveva fornito quelle informazioni che mancavano all’esperienza.

Altro esempio che mi piace citare è il tema della colonna sonora di Interstellar di Hans Zimmer. Interstellar è un film di fantascienza, ma è basato principalmente sul rapporto tra un padre e una figlia. Zimmer non si fa scappare questo concetto fondamentale che è alla base del film e nel tema principale (3 note semplicissime, ma efficaci) la mano destra e la sinistra suonano una sull’altra, si intrecciano, quasi a voler simboleggiare la protezione del padre sulla figlia, quasi a saldare quel rapporto straordinario che resta mentre il tempo e lo spazio si piegano.

In qualche modo sapere cosa stai ascoltando ti aiuta molto ad avere l’esperienza completa. Sarà poi vera l’espressione che dice: “l’arte non va spiegata?”

L’arte deve essere vissuta e interpretata soggettivamente, senza eccessive spiegazioni e magari come sosteneva Marcel Duchamp, è il pubblico a completare il significato di un’opera d’arte, ma il pubblico la maggior parte delle volte è distratto e forse è importante cercare di aiutarlo ad ascoltare e non a sentire soltanto.

Il mio invito, forse banale, è quello di dare sempre un significato al buon ascolto.

Max

The River

Buona settimana a tutti.

Da questa settimana vi propongo un ascolto e mi aspetto delle recensioni, impressioni, commenti e/o riflessioni

Qui sotto ho aggiunto una breve biografia del gruppo “The River” di Trani.  Cliccando sull’immagine del gruppo oppure sul link ascolto arriverete alla pagina last.fm del gruppo e di lì potrete ascoltare i 4 brani dell’EP promo.

BUON ASCOLTO e grazie per i commenti.

The RiverCome numerose altre bands, “The River” nascono grazie all’amore che i suoi componenti provano per la musica. Davide Leone (voce/chitarra/piano) e Andrea Cignarelli (chitarra elettrica), entrambi tranesi, trascorrono le serate parlando della loro passione e delle loro ispirazioni musicali (si tratta principalmente di gruppi musicali britannici)e scambiandosi dischi. Con il crescere dell’amicizia comincia a nascere l’idea di fondare un rock band. La lunga e faticosa ricerca di altri musicisti per completare l’organico giunge al termine quando ai due si uniscono Massimiliano Di Lauro, bassista e Tommaso Sgarangella batterista, giovanissimi ma con alle spalle varie esperienze in studio e live. L’entusiasmo li porta a scrivere numerosi brani, otto dei quali verranno registrati nel Novembre del 2007, in soli tre giorni in uno studio di registrazione della loro città, ed entreranno a far parte del loro primo demo, “The River”. Forti di una popolarità a livello locale, ottenuta grazie a questo primo lavoro e a una serie di concerti e varie interviste radiofoniche nella provincia, i The River riescono ad ottenere riconoscimenti anche a livello nazionale, classificandosi terzi al concorso “Contaminazione 2007” tenutosi a Bisceglie (Ba), arrivando in semifinale (con altri nove gruppi su ottocento partecipanti selezionati in tutta la penisola) al “RockContest” di Firenze, partecipano al “Italian Wave” nel 2008 ottenendo un premio come Band rivelazione e al “Prove di Rock” di Salerno vincendo il premio come miglior brano in gara. Ad un anno dalla loro nascita si può dire senza dubbio che “The River” scorre bene: hanno diviso il palco con artisti come The Niro, Les Fauves, A Toys Orchestra, Project Komakino (UK) and Violet (UK) e hanno attirato perfino l’attenzione della EMI con il singolo “Don’t give back”.