Studio al M.I.T. #5
Eccoci al quinto episodio.
Una piccola precisazione prima di iniziare. Qualcuno di voi si è chiesto come mai metto sempre una foto mia come immagine in evidenza del post, beh la risposta è semplice, io ci metto la faccia.
Veniamo a noi… (M)usica.
Sono da molti anni un fan accanito di David Sylvian, da quando il mio carissimo amico Pino mi introdusse alla sua musica alla tenera età di 20 anni io e 22 lui. Lo fece mostrandomi la sua edizione limitatissima di Weather Box, un box, appunto, con i lavori da solista del cantante dei Japan. Una meraviglia per gli occhi e per le orecchie. Da allora è stato un amore incondizionato che mi ha portato all’ascolto anche delle cose più sperimentali che produce negli ultimi anni con fede e a volte rassegnazione. Ho visto un suo concerto del tour “Everything and nothing” al Teatro Smeraldo di Milano (quello che fu, ormai credo ci sia un EatItaly o qualcosa del genere, ma del food che sostituisce la cultura ne parleremo forse un giorno).
“Silver moon” è un brano presente nel disco “Gone to Earth” a me molto molto caro, non solo per il contenuto di qualità e la bravura dei musicisti (parliamo di mostri sacri come Robert Fripp e Sakamoto che basterebbero a mandarvi adesso al volo in un negozio di dischi), ma anche perché come “The Peanuts” ne abbiamo fatto una cover, ormai 12 anni fa, nel nostro disco “10”. La potete ascoltare a questo link.
Inoltre in questi giorni, seguendo ormai da tempo il blog Vista (inspired by the music of David Sylvian and his collaborators), ho ricevuto la loro consueta newsletter e l’ultimo post è proprio su Silver Moon, direi bellissimo, un po’ lungo, ma molto bello (ovviamente per chi mastica l’inglese).
Se mi volete bene seguitemi su bandcamp e fatemi sempre sapere cosa ne pensate della mia musica, non me lo dite mai, ma io sono adulto abbastanza per accettare critiche per cui su non fate i timidi (non vi chiedo di comprare… jamm bell): ho bisogno di saperlo.
… è il momento dell'(I)nformatica
Mentre sul nostro sito aziendale continuano gli articoli del nostro mega direttore tecnico sull’intelligenza artificiale generativa (leggete pure il quarto episodio), mi è venuta una “voglia di matematica” niente male (è una specie di mal d’Africa). Ho letto questo libro di David Stipp “L’equazione di Dio” sulla formula di Eulero che è bellissimo secondo me. Ve lo consiglio vivamente maledettissimi nerd che non siete altro! Ovviamente senza la matematica l’informatica non avrebbe senso e a me piace andare alle origini, mi piace “mettere le mani nella marmellata” per capirci.
…e andiamo velocemente al (T)ennis
Ragazzi, che dire, siamo a un giorno esatto dalla riprese delle “ostilità”. Non vedo l’ora di riprendere a farmi venire infarti sul canale 203 di Sky e su Supertennis TV.
Si parte dall’Australia come sempre e non vedo l’ora di fare nottate. Peccato per tutta la pressione che devono subire e sentire i nostri eroi e le nostre eroine, ma senza dubbio sarà lo sprone per fare sempre meglio.
Noi siamo qui a fare il tifo comunque vada sia ben chiaro!
Nel frattempo ho fatto una lettura che assolutamente dovete fare anche voi:
I pionieri non sempre beneficiano dei propri meriti. I pionieri sono cosa ben diversa da chi semplicemente anticipa i tempi o individua il futuro, e lo asseconda o lo influenza attraverso operazioni di marketing. I pionieri, nel percorrere i tempi, tracciano nuove strade. Fanno succedere cose altrimenti impossibili e impensabili. Sono dei visionari, guidati da passione e amore.
Bene dunque se siete ancora svegli grazie infinite per essere arrivati fino in fondo.
Grazie sempre per il vostro tempo e non dimenticate di commentare.