Storie di ordinaria quarantena, il mio contributo
cosa ci rende autentici? forse il trascorrere del tempo, o forse il guardare fuori dalla finestra e vedere come tutto si muova, o come tutto resti immobile, immutabile.
eppure solo ieri eravamo in giro a sfiorarci, abbracciarci, toccarci, parlarci e oggi invece no: oggi siamo costretti a guardarci in bassa risoluzione, ad ascoltare le nostre voci metalliche. Forse sì, forse è questo: il suono delle voci, più che il tatto, la cosa che più ci manca. sentire le voci dal vivo e non attraverso una compressione digitale. le voci rappresentano fedelmente quello che avviene dentro, vibrano al vibrare degli organi interni, vibrano al comando delle emozioni che le spezzano, le interrompono, le plasmano, le consumano, e le arrugginiscono. allora r-esistiamo ogni giorno affinché quel suono possa continuare a portare a termine la sua missione di rappresentarci. il suono delle voci ci rende autentici.