“Alpi Fashion Magazine” Intervista
Nelle parole di Maria Cristina Folino il resoconto dell’intervista al tempo del #CoronaVirus.
Trovate il testo a questo link
Il post su Facebook:
Nelle parole di Maria Cristina Folino il resoconto dell’intervista al tempo del #CoronaVirus.
Trovate il testo a questo link
Il post su Facebook:
Su “Il Mattino” di Salerno recensione di Viva a cura di Luca Visconti
Buona lettura
Bellissima chiacchierata con l’amico musicista Mauro Leone
La trovate a questo link
Marcello Napoli su “A better place”
4 mosse: scacco matto e la ricerca del “posto migliore”
“A better place”, il posto migliore non è l’isola che non c’è, ma l’onda, se non perfetta, quella che avvolge spumeggia trasporta.
“A better place”, non è Utopia o Atlantide e nemmeno l’isola del tesoro.
“A better place” è guardarsi allo specchio e trovare in sé la junglind, quella forza sorgiva di armonie, di sussulti, emozioni, echi di memorie fuori dal coro, ricordando che non tutto è e deve esser mercato-mercanzia, moda, clone. E tutto può tornare …
“A better place” è la storia personale, le immagini di nebbie diradate dal sole e poi ancora nebbia e poi rugiada e poi l’affievolirsi di ansie e tormenti e la scoperta di una lingua, una sonorità, armonia da riscoprire e “condividere”.
“A better place” è un portico con quattro soglie: la prima traccia, dall’incipit moresco, è come il lieve solco di calligrafo su pergamena;
“The cat on the tablet” è una chitarra dal passo felpato continuamente sottolineato dal violoncello e dalle percussioni, soft … come matite morbide a rimarcare passaggi voluttuosi; una danza come stare su un’amaca tra il vento.
“Flowing”, la terza traccia è il lato di bolina del viaggio a vele spiegate, aperte da brezza, soli con noi stessi, sotto lo sguardo di curiosi gabbiani, frecce d’argento al rallentie del tempo sospeso …
“Have a good night” è il saluto a domani, a un domani senza spirali e looping, soprattutto senza inganni. L’eco delle ninne nanne è evidente, poi scompare, poi riappare come un miraggio poi si avvoltola.
Orfeo è nelle corde delle chitarre di Max Maffia e Valerio Valiante; Euridice è il violoncello di Daniela Lunelli; non c’è Averno e buio, diradato dai passi di Alessandro Taborri che muove, percuote l’aria, le stalattiti e stalagmiti intorno ad un’isola .. non Utopia, ma unione, musica, onde, emozioni.
Laevia gravia, scacco matto alle ansie in quattro mosse, quattro cavalieri de navigatori non solitari.
E noi con loro…