Odio i botti …

…e chi spara in generale.

La buonanima di Nonno Lorenzo, un giorno, infastidito da alcuni ragazzi che facevano esplodere dei botti di capodanno davanti al cancello di casa sua, aprì la porta ed esclamò: “..ma pecché nun jate a sparà inda chera fessa re soreta?”.

Ora capisco che la cosa può sembrare abbastanza volgare, ma secondo me ha del filosofico.

Analizzando l’espressione si avverte quel passaggio dal macro cosmo al micro cosmo, dal generale al particolare. Nonno Lorenzo prima si rivolge a tutti dicendo “pecchè nun jate” (perché non andate tutti) e poi via via in crescendo si sposta verso il particolare e cioè verso le parti basse della sorella di quello che (probabilmente) ha sparato l’ultimo botto “inda chera fessa re soreta” (nella vagina di tua sorella… notare la similitudine tra ‘inda’ in cilentano e ‘into’ anglosassone). Questa espressione ha un non so che di sintetico che racchiude una “malaparola” che colpisce tutti gli imbecilli che vanno in giro a sparare in generale, ed in particolare quello che esegue materialmente l’ultimo botto, quello che insomma ti fa partire l’embolo e quindi lo scatto d’ira ed il turpiloquio.

Insomma, ora che arrivano natale e capodanno e non volete che nonno Lorenzo “da lassù” vi auguri di esplodere i vostri botti “in famiglia”, state attenti, spendete i vostri soldi (se ne avete) diversamente.

Buon Natale

Max

 

 

Posto vagonate di cazzate su FB, ma …

..lo sapete bene un po’ tutti perché lo faccio. Mi va di portarvi sulla mia bacheca per poi invitarvi a qualche concerto oppure ad ascoltare la nostra musica. Mi piacerebbe tanto vedervi tutti ai nostri concerti, mi piacerebbe che tutti commentaste la nostra musica anche per poter capire come migliorarci e se vale la pena di continuare come facciamo da tempo ormai.

Tutto questo ha soltanto lo scopo di ripetere a me stesso che una sola cosa vorrei fare nella vita ed è suonare la chitarra e scrivere un po’ di musica. Tutto qui, così come adesso mi va di invitarvi a venire al concerto di domenica prossima 24 novembre al Capogiro (SA) 

 

PS: la mia versione su “Luci d’artista”

Sono giorni ormai che posto foto di pinguini con battute scadenti che voi criticate, commentate, cliccate. Sembro veramente ossessionato da questa cosa, da quelle presenze inquietanti sulla scogliera di Salerno in un contesto direi da film di Alfred Hitchcock, ma alla fine quegli oggetti che non definirei “Carini e coccolosi” sono solo un pretesto per dire che vorrei che in questa città, così come in tutto questo paese si risvegliasse quella voglia di curiosità, quell’istinto artistico di voler creare cose che diano da pensare e non da “ammirare” con gli occhi rivolti verso l’alto, evitando di guardare cosa veramente c’è ad “altezza uomo”.

Ben vengano le luci, ma ben venga una politica di creazione di spazi per gli artisti ed aspiranti tali di questa terra, che credetemi sono tanti, che sono costretti a  fermarsi di fronte alla politica del “non fate baccano che la gente si lamenta”, di fronte all’assenza totale di curiosità scaturita dall’assioma: “se sei stato in televisione allora sei bravo, altrimenti che lo fai a fare”.

Semplicemente questo, una volta costruita questa bella libreria che tutti ci ammirano, mettiamoci sopra dei bei libri e non semplicemente delle lampade che non ci fanno leggere i titoli e gli autori.

Buona curiosità a tutti.

Max

 

Difficile da spiegare…

… ma certe serate sono veramente impossibili da smaltire. E non mi riferisco a serate in cui si beve e si fa tardi, ma a serate in qui ogni cosa che accade sembra avere finalmente un significato, un motivo. Le cose accadono semplicemente, le persone passano, cambiano, la musica resta, è immortale soprattutto quando come dice Geri: “Music changes everything”.

Difficile anche pensare di ringraziare tutte le persone che sono venute, così come quelle che non sono venute. la presenza e l’assenza sono atti materiali ben definiti, si avvertono allo stesso modo…

emptyPier

Grazie di cuore a tutti..

war scenario

music-war2

…ieri il presidente del consiglio Letta si è intrattenuto con Barack Obama per parlare della situazione siriana. Secondo me è andata così:
Obama: Hi Henry
Letta: Hi Barack

Obama: l’avete finalmente condannato al mio amico italiano, quello che guarda le tette di mia moglie?
Letta: si, ma non penso che succederà nulla.
Obama: ascolta, sto pensando di bombardare la siria, tu che dici?
Letta: sai noi abbiamo fatto il governo delle larghe intese…
Obama: dai che vuol dire?, lo sai bene che la guerra è il volano dell’economia mondiale. su, vuoi partecipare alla partita?
Letta: sai noi abbiamo fatto il governo delle larghe intese…
Obama: n’artra volta, ho capito, ma se mi dai qualche appoggio, che so, dici che pure a te frega dei bambini siriani
Letta: sai noi abbiamo fatto il governo delle larghe intese…
Obama: vabbuò Enrì, statti bene, faccio da solo.. .a proposito dici al mio amico italiano di cambiarti le pile che te sei incantato un po’!. bye bye!