basta poco…
…per ri-scoprire posti meravigliosi.
Spinti da una curiosità maggiore avremmo la possibilità di scoprire che il mondo non è poi così male.
Se facessimo lo slide di queste tubular bells scopriremmo un paesaggio meraviglioso ad esempio. Se sfogliassimo di più il catalogo dei nostri ricordi riusciremmo a guardare noi stessi con occhi diversi, e magari più maturi. Ri-scoprendo il passato potremmo forse avere curiosità e coraggio di scoprire il futuro, un po’ come cercare di capire da dove veniamo per poter sapere dove stiamo andando.
Buona ri-scoperta a tutti,
Max
tramonti…
…a sud ovest
Forse è questo che trattiene noi meridionali che vorremmo piuttosto “emigrare a sud” per cercare posto.
E forse noi in fondo cerchiamo un posto dove sentirci a casa e non un posto di lavoro.
Le nostre radici non si fondano, ma si con-fondono coi colori di questo tramonto disegnato dall’artista più grande del mondo, il mondo stesso.
Max
il mare…
…calmo è potabile.
Zia Nannina quando mia madre cercava di “rimproverare” mio fratello o me per le marachelle quotidiane diceva sempre: “Vicino ‘o mare: ‘Statte fermo’?” (Trad; E’ come chiedere al mare di stare fermo).
La smania, l’irrequietezza, l’irruenza, la pulsione, la bramosità… impossibili da fermare, come il mare.
il blog…
…non è altro che il posto dove rispondi alle domande che nessuno ti ha fatto.
Un tuo lettore, follower, o fan che sia potrebbe pensare “chi te l’ha mai chiesto?” oppure semplicemente “è proprio la cosa che volevo sapere di te”.
Tutto sommato scrivere è una malattia incurabile come suonare. Quella nube di pensieri, sensazioni, ispirazioni, bella o brutta che sia, ti affolla la mente e ti condiziona la vita. Ti fa alzare di notte per poter partorire quelle sintesi che ogni tanto riesci a fare.
Ecco se qualcuno mi chiedesse, ma so che nessuno lo farà, che cosa è l’arte per te? Io risponderei: “L’arte è l’incapacità del mare di fermarsi o ripetersi, è l’urgenza di partorire la sintesi della nube dei pensieri che ti affollano la mente, è la capacità di tirare fuori la propria essenza e metterla sulle braccia di chi ne fruisce. Sta poi all’altro decidere cosa farne, farti a pezzi o prendersene cura per sempre e con rispetto”.
Grazie per non avermi fatto questa domanda!
(sullo sfondo, un quadro di Lucia Lamberti)
Max