Se riuscissi…

… a racchiudere un anno in un post, non ne sarei tanto felice. Significherebbe che questo anno avrebbe offerto ben poco. Invece non è così.

Voglio essere una nota stonata tra le sinfonie orchestrali di “che brutto anno”, “che schifo la crisi”, “speriamo che finisca presto” e “peccato che i Maya non abbiano avuto ragione”.

Si perché per me non è stato un brutto anno. Certo la crisi economica ha colpito tutti e quindi anche
me, ma alla fine … buon anno a tutti

e come se non bastasse…

… mi viene sinceramente da star male sotto natale.

Ormai guardo la tv con disprezzo e disattenzione. Non mi interessa più se non per qualche series che mi fa passare una ventina di minuti col cervello altrove. Altrimenti sarei lì a scervellarmi di continuo sulla “assurda” consapevolezza che:

01. Fa freddo (è inverno! mi raccomando anziani: seguite i consigli in coda al tg1, altrimenti morite)
02. Non ci sono soldi (ma va?)
03. La Grecia sta per uscire dall’euro (da tre/quattro anno ormai)
04. Noi non siamo la Grecia, certo (noi siamo più virtuosi)
05. La gente non spende più soldi (quali?)
06. Lo spread oscilla tra il baratro e la brutta fine
07. Renzi è giovane
08. In Egitto, Israele e Palestina si picchiano
09. Grillo ha scritto sul suo blog che fate tutti schifo
10. Il Papa è su twitter (gli vorrei ricordare che @Iddio già c’era e bastava lui)

Se qualcuno avesse una novità, anche di seconda mano, anche stupida, anche inutile, sarebbe cortesemente pregato di scriverla qui sotto, così giusto per non cadere in questa sorta di depressa routine pre-natalizia in cui tutti ci sentiamo più … “buoni a nulla”.

Buone Feste.

Accendi prima…

…il router oppure la Tv?

Due gesti che sembrano praticamente uguali, hanno un leggero difetto di procedura.

Quando accendi il router, ti colleghi ad internet e scegli cosa cercare in base alle tue esigenze. Leggi delle notizie, le valuti, le commenti, ne discuti con altri utenti e se vuoi le cancelli dalla tua cronologia.

Quando accendi la tv, hai già qualcuno che ti sta dicendo qualcosa senza che tu glielo abbia chiesto, hai un numero molto limitato di scelte, anche se hai pagato per molto più. Quelle cose che stai subendo, senza poter intervenire,  stanno arrivando in contemporanea a milioni di altre persone, che non possono commentare,  discuterne con altri se non con i propri familiari o amici presenti.

Un piccolo difetto di procedura che ha permesso la nascita di una discreta quantità di teste vuote, arroganti e presuntuose, senza curiosità ed interessi reali verso la cultura, l’arte, la natura, il mondo.

Che fai adesso, che cosa accendi prima?

Comprare la musica…

…indipendente è un (F)atto culturale.

Questa immagine, di cui condivido pienamente i contenuti, rappresenta esattamente quello che penso in merito alla questione.
Chi mi conosce, ed a volte mi segue, sa che questa battaglia la combatto da tempo, ed ho scritto dei post in merito all’argomento come questi:

La rivoluzione deve partire dal basso

Indipendenti si nasce

Ho trovato una foto

La proposta:

Sto lavorando con il Mumble Rumble di Salerno ad una piattaforma di crowdfunding basata proprio sulla vendita di musica indipendente per raccogliere fondi per destinarli alla creazione di nuove produzioni indipendenti.

Se avete suggerimenti, idee, musica indipendente da utilizzare per il progetto, fatemi sapere.

Max