Il disco di Max Maffia and The Empty Daybox si chiamerà:
“Happiness is a tree” La felicità è un albero, è complessa, meravigliosa, ha bisogno solo di luce ed acqua e va curata, rispettata.
1 – A new dawn
(Una nuova alba)
L’incipit, l’introduzione ad un discorso nuovo, ad una nuova partenza, deve necessariamente passare dall’alba.
Ma noi viviamo immersi nel mediterraneo.. e questo pezzo ci sta tutto (nel mediterraneo intendo).
Spunto di riflessione: mediterraneo, Maghreb, la rivoluzione di questi giorni… questa gente meriterebbe decisamente una nuova alba.
2 – November 4th
Vorrei dire che è solo il giorno in cui l’abbiamo suonata e che sta al secondo posto perché si ricorda più delle altre ed in tutti i cd il singolo sta alla traccia n.2
Ma questi discorsi li lascio ai produttori. E’ una botta di vita, il pezzo è bello e sognante, romantico e triste come novembre, ma si è leggermente più felici verso la fine perché si avvicina l’inverno (il periodo più bello dell’anno).
3 – In volo
Avevo una paura fottutissima degli aerei fino a quando mia moglie mi ha detto “ma guarda fuori!”. Durante l’ultimo viaggio ho fotografato le Alpi, l’emozione è scritta in questo brano.
4 – Arabia
A due passi da noi un mondo controverso, affascinante, a volte pericoloso, ostico, ma meraviglioso. Siamo stati dominati e ne viviamo l’influenza nell’intimo. Come quell’Andalusia nostra vicina che ne vive il contrasto nell’architettura, nei volti e nella cultura. I mercati, i colori, la gente, noi.
5 – Sunday will be five.
La nostra “’O sole mio” in 5/4. E’ la dichiarazione del nostro essere italiani in 5/4. Storti, stretti, ma romantici. Voglia di cambiare e quindi di cercarsi un 7/8, ma poi si torna… ma sempre in 5/4… non si trova pace, ma è domenica, ci si riposa anche se lo si fa in 5/4.
6 – Rain
Solo una citazione da D’Annunzio “La pioggia nel pineto”
“…Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove sui pini scagliosi ed irti, piove sui mirti divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti, sui ginestri folti di coccole aulenti, piove sui nostri volti silvani,
piove sulle nostre mani ignude, sui nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l’anima schiude novella, su la favola bella che ieri l’illuse, che oggi m’illude, o Ermione Odi? La pioggia cade su la solitaria verdura con un crepitio che dura e varia nell’aria secondo le fronde più rade, men rade. Ascolta. Risponde al pianto il canto delle cicale che il pianto australe non impaura, né il ciel cinerino. E il pino ha un suono, e il mirto altro suono, e il ginepro altro ancora, stromenti diversi sotto innumerevoli dita. E immersi noi siam nello spirto silvestre, d’arborea vita viventi; e il tuo volto ebro è molle di pioggia come un foglia, e le tue chiome auliscono come le chiare ginestre, o creatura terrestre che hai nome Ermione. Ascolta, ascolta….
7 – Point of view
Il Punto di vista di ognuno di noi va apparentemente in forte contrasto con quello altrui. Si alternano battute in 13/8 a battute in 6/8 come se il discorso non trovasse pace, una pace che merita alla fine del brano in cui ogni punto di vista tende ad un equilibrio precario, molto precario che diventa quindi un compromesso (la madre di tutti i mali, la misura del benessere apparente).
8 – Dancing on a gray day
“La dance II” di Matisse ne rispecchia pienamente il significato. Figure senza sesso, razza, nazionalità, età, stato sociale, ballano insieme e formano l’infinito ciclo della vita. Nascita, evoluzione e morte e poi nascita e poi evoluzione e poi morte…