…quando negli anni ’80 la Marzotto chiuse a Salerno ed un migliaio di persone rimasero per strada ed i miei genitori furono costretti ad emigrare. Non c’era nessuno ad abbracciarci quando poi chiusero tutte le filiali ed i miei dovettero andare ad Isernia per 9 anni lasciandoci a casa permettendoci di continuare a studiare.. Non c’era nessuno nemmeno quando tre anni fa io ed i miei ex colleghi venimmo messi in cassa integrazione e quindi praticamente sbattuti fuori dall’azienda in cui avevamo lavorato 12 anni. Non c’era nessuno nemmeno quando abbiamo ricominciato da zero ed ancora oggi cerchiamo di combattere questa crisi campando con meno di una miseria al mese lavorando onestamente e rincorrendo i clienti per essere pagati.
Eppure mi era stato detto che bisognava studiare, fare il militare, lavorare, sposarsi, mettere su famiglia e quindi essere felici.
Invece bisogna giocare a calcio e diventare famosi, scommettere illegalmente per continuare ad arricchirsi, guadagnare spropositi all’anno, avere sponsor milionari, non aver studiato, pareggiare partite per sentirsi dire “bravi!!” ed essere abbracciati dal presidente della repubblica Italiana… bisogna essere tutto questo per essere considerati degli esseri umani.
Non è il paese che avevo immaginato..