La sinfonia improvvisata del mondo

Il suono è l’interruzione del silenzio.

Lo stato di quiete apparente viene improvvisamente modificato dal vibrare di una corda, da un battito cardiaco, dal pulsare di una vena, da una goccia di pioggia nel mare.

Tutto suona inesorabilmente.

Il Mondo intero suona la propria immensa sinfonia improvvisata fatta di passi, respiri, pensieri.

Il suono diventa musica solo quando è in armonia con questa sinfonia, in armonia con la sinfonia improvvisata del mondo.

Questo è il testo di “Arpeggio In” (Anywhere, in the world!, 2005, Max Maffia) recitato in Cinese da Tecla Giordano in una mia registrazione nel 2005.

 
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Max

Anthony Malzone – The Art of Prince

The Art of Prince

The Art of Prince - Anthony Malzone

Un cugino che si occupa del design della copertina del cd, dell’allestimento dei vari stage,  dei manifesti dei concerti di un personaggio come Prince, mi inorgoglisce abbastanza.

Max

Talya

Sono immensamente felice per l’uscita di un CD che personalmente aspettavo da molto tempo.

Copertina del Cd "Erga" della Israeli Ethnic Ensemble

Si tratta del CD Erga della “Israeli Ethnic Ensemble”. Cantante del gruppo Talya G.A Solan voce stupenda, ottima persona con cui ho avuto l’onore di suonare nel 2006 in occasione delle registrazioni del progetto “The Right Compilation” e del progetto “Daybox” sulle “parti del giorno”. Insieme con Talya venne in Italia l’attuale bassista della band Gilad Ephrat, altro grande musicista e persona speciale.

The Israeli Ethnic Ensemble

Il successo delle persone a cui si vuol bene gratifica! Vi consiglio di ascoltare questa band e di farvi portare nel mondo ricco di magia che la loro musica disegna.

Alcune foto delle sessioni di registrazione del 21/12/2006

Da sx: Sergio Di Nicola, Johnny Sessa, Talya, Gilad, Max

Con Talya allo Studio Lag

Con Talya allo Studio Lag

Massimiliano: matricola n. 16670

Nel mese di maggio 1941 fu arrestato dalle SS e portato nel campo di prigionia di Auschwitz. Immatricolato con il numero 16670.

Alla fine del mese di luglio dello stesso anno un uomo del block di Kolbe era riuscito a fuggire dal campo: per rappresaglia i tedeschi selezionarono dieci persone della stessa baracca per farle morire nel bunker della fame.

Quando uno dei dieci condannati, Francesco Gajowniczek, scoppiò in lacrime dicendo di avere una famiglia a casa che lo aspettava, Kolbe uscì dalle file dei prigionieri e si offrì di morire al suo posto. In modo del tutto inaspettato, lo scambio venne concesso. I campi di concentramento erano infatti concepiti per spezzare ogni legame affettivo e le azioni “generose” non erano accolte volentieri.

Dopo 2 settimane senza acqua né cibo nel bunker, visto che quattro dei dieci condannati, tra cui Kolbe, erano ancora vivi, furono uccisi il 14 agosto 1941 con una iniezione di acido fenico e il loro corpo venne poi cremato. Una volta, profeticamente, Massimiliano aveva detto:

« Vorrei essere come polvere per viaggiare con il vento e raggiungere ogni parte del mondo e predicare la Buona Novella.»

Questo era Massimiliano Kolbe, l’uomo grazie al quale mi chiamo Massimiliano. La chiesa cattolica ormai lo festeggia il 14 Agosto, ma sono rimasto fedele alla data che si usava  quando era ancora “beato Massimiliano Kolbe”: il 29 Ottobre. Oggi.

Si oggi è il mio onomastico e nonostante la mia fede faccia acqua da tutte le parti, festeggio questo giorno in onore di questo uomo straordinario. Grazie Massimiliano.

Primati e numeri a lotto e superenalotto

Vi piace la striscia che c’è fissa sullo schermo di rai 1 durante il tg1 a giorni alterni con l’estrazione del superenalotto? Mi sembra davvero una “manovra economica” da primato. Ma il primato più interessante mi sembra quello dei 150 anni che il nostro “miglior presidente” ha raggiunto… leggete qui:

…Il miglior presidente del Consiglio che l´Italia abbia mai avuto negli ultimi 150 anni (!!!)
va ripetendo in giro che la consegna di 47 chalet a 200  dei trentamila sfollati per il terremoto d´Abruzzo dopo appena 162 giorni  rappresenta “il cantiere più grande del mondo”, nonché l´opera di  ricostruzione più rapida e imponente della storia dell´umanità. Anche  meglio della muraglia cinese e della piramide di Cheope. Non parliamo poi  della bonifica delle paludi pontine e della battaglia del grano, che gli  fanno un baffo. A tenergli bordone c´è l´eccellentissimo Guido Bertolaso, il gran ciambellano della Protezione civile nonché “uomo della  Provvidenza” che tutto il mondo ci invidia perché senza di lui non  sapremmo proprio come fare: anche lui si loda e si imbroda a proposito  della ricostruzione più rapida e imponente eccetera. La stampa al seguito  registra e rilancia.
Peccato che non sia più in vita Indro Montanelli, che dopo il terribile  sisma del 1980 in Campania e Basilicata, raccolse tra i lettori del suo  Giornale (quello vero, non la tetra parodia oggi in edicola) un bel po´  di quattrini e consegnò ai terremotati di Castelnuovo di Conza un intero  villaggio di nuove case, il “Villaggio Il Giornale”, inaugurato insieme  all´allora presidente della Repubblica Sandro Pertini 170 giorni dopo il  sisma. Cioè soli 8 giorni dopo l´attuale ricostruzione più imponente e  più rapida eccetera. Ma ci fu anche chi arrivò molto prima: lo staff di  Giuseppe Zamberletti, democristiano lombardo concreto ed efficiente, che  senza essere sottosegretario a nulla, ma in veste di commissario  straordinario di governo, mise a frutto l´esperienza maturata nel 1976 in  Friuli e riuscì a consegnare 150 chalet (identici ai 45 inaugurati ieri  dal premier, anche se a pagarli è stata la provincia autonoma di Trento,  governata da Lorenzo Dellai, centrosinistra) alla popolazione di Ariano  Irpino, che aveva appena pianto 300 morti, riuscendo a seppellirli solo  tre settimane dopo. Quando avvenne la consegna? Qualcuno, sentita la  premiata ditta B&B, nel senso di Berlusconi & Bertolaso, dirà:  sicuramente non prima di 170 giorni, altrimenti gli annunci del  presidente del Consiglio e del capo della Protezione civile sarebbero  nient´altro che balle. E i giornali che le registrano senza batter ciglio  sarebbero nient´altro che uffici stampa. Bene, tenetevi forte:  Zamberletti consegnò ad Ariano i primi prefabbricati appena 60 giorni  dopo il terremoto e le 150 casette con giardino dopo soli 122 giorni,  dando un tetto permanente a 450 persone: la metà dei superstiti. Cioè  impiegò ben 40 giorni in meno della ricostruzione più imponente e rapida  eccetera, per fare il triplo del migliore presidente del Consiglio degli  ultimi 150 e del capo della Protezione civile che tutto il mondo ci  invidia.
Con tre lievissime differenze, fra il 1980 e oggi.
Primo: il terremoto in  Campania e Lucania si estese per quasi due regioni intere, fece 3 mila  morti (10 volte quelli d´Abruzzo), 9 mila feriti e 300 mila sfollati.
Secondo: all´epoca la Protezione civile non esisteva: i soccorsi erano  coordinati dalla radio della Rai, con le telefonate in diretta degli  amministratori e dei cittadini. Terzo: scalcinata fin che si vuole,  l´Italia era ancora una democrazia. E anche il politico più infame  avrebbe esitato un po´, prima di pavoneggiarsi a favore di telecamera su  un red carpet di cadaveri….