…”woke up this morning..” molti brani cominciano così.
…e poi ti svegli e cominci a consultare il tuo database personale per verificare la persistenza della tue certezze.. allunghi una mano nel letto, poi ti alzi, controlli il tuo stato fisico, poi decidi di ripulirti e rifocillarti, una controllatina al tempo metereologico, leggi le notizie che scorrono sulla banda rossa, ti danni perchè non è ancora accaduto…, poi “accadi” tu e ti avvii verso la tua giornata. Il look è quello di molti anni fa, ma sei tu e lo sai.. raccogli le forze per entrare in auto ed affrontare le orde in autostrada. Molli l’auto nel primo posto a striscia bianca e ti appresti verso la fermata del pullman per affrontare il centro della città. Umanità accalcate, storie distanti anni luce, ma tutte li a guardare nel vuoto o sul quotidiano di turno, od a verificare l’arrivo della terna arbitrale dei controllori. Fai il tuo check agli effetti personali, il portafogli, il telefonino, la zip della borsa da lavoro..ok.. scendi dal bus e sei pronto per affrontare una nuova giornata.. nuovo come ieri… ti chiedi se accadrà domani, ma sai che è lontano ancora quel giorno, sai che non succederà presto, ma succederà.. apri il tuo ufficio e ti consoli perchè è il tuo, accendi il pc, il portatile, controlli la mail.., leggi i fatti, ma niente… non ancora…, sta ancora lì a sbraitare, a gridare la sua versione, a gridare al complotto, alle manovre, a controllare i controllori, a lavare i cervelli di chi l’ha messo lì, a raccontare storie e a fare battute che non fanno ridere…
domattina, dopo lo startup, accenderai di nuovo la tv e sentirai a reti unificate: “..il presidente del consiglio è… ”
pausa… interminabile anche se dura un decimo di secondo….” …andato a Napoli..bla bla bla…” e tu… “..ancora no, cavoli ancora no”….