Sono attaccato al ricordo di chi c’era. Avevo una zia che mi ha praticamente cresciuto che si chiamava Anna, la chiamavamo Zia Nannina. Tutti quelli che mi conoscono la ricordano molto bene. Era il pilastro della nostra casa. Mi amava in maniera incondizionata senza voler nulla in cambio, solo la laurea. Tra le sue convinzioni e qualità aveva la certezza dell’esistenza di Dio, dei Santi e dell’importanza della croce. Come tante persone di quell’epoca era fascista dentro casa e democristiana alle urne. Diceva: “io voto ‘a croce, voto ‘a ggesu crist” e quando le dicevo che io assolutamente no…. mi urlava ogni genere di insulto tra cui… “vavattenne va …. anema nera!”. Io aggiungevo al limite “anema rossa…” e lei proseguiva. Questo gioco era meraviglioso, ma non era soltanto un gioco. Era ed è uno spaccato di realtà. Se in tv passava il grandissimo Enrico Berlinguer lei si innervosiva e gridava cose terribili… Non posso dimenticare assolutamente le volte che diceva: “o’ pataterno m’adda fa a grazia… addà fa murì prima a ‘tte e po a ‘mme”… il pataterno le fece la grazia di lì a poco… e lei stette zitta una settimana intera. Il suo unico commento fu :”era cumunista.. ma era nu bbuono cristiano”. Sentiva dentro sè la colpa di averlo ucciso con una jastemma. Zia, dovunque tu sia, non fu così ed ora forse lo sai. Mi manca ed in fondo manca ad ognuno di noi quel genere di persona che magari non ha avuto il privilegio di studiare e quindi di conoscere realtà differenti da quelle che subiva. Aveva come tante altre persone l’invidiabile ignoranza e convinzione di chi “è stato educato così”. La ritengo si invidiabile perché oggi pensare e sapere sono diventati le uniche armi che abbiamo e ce le stanno togliendo. Per molti anni venne ad abitare di fianco a noi una signora dello Sri Lanka. Non parlava una sola parola d’italiano. Zia Nannina che sosteneva “o munno é malamente… cu tutti sti gialli russi e celesti..” per sottolineare il suo nazismo di fondo diventò una sua cara vicina di casa. Non riuscivano a parlare, ma si capivano a gesti. Era un esempio straordinario di integrazione razziale. Le beccavo a volte tornando a casa in cucina a guardare la credenza e ad indicare quella o quell’altra spezia e fare gesti per indicarne il livello qualitativo.. chissà cosa volevano dire, ma era tanto romantico credetemi. Mondi lontanissimi, ma così vicini.
Oggi Zia Nannina riposa in pace e se ci guarda da lassù ride come la pazza alle mie parole, ai miei post contro il governo, alla mia voglia di rivoluzione culturale, ai miei post sul blog.
Mi fa pensare a chi ci sarà. Chi sarà la Zia Nannina del futuro per i miei e vostri eventuali figli, chi insegnerà loro tutta questa vita, e soprattutto cosa direbbe loro oggi che non ci sono più Pertini, Berlinguer, Almirante, Moro,… si scaglierebbe contro “Bersani?” “Berlusconi?” “Gasparri?”… non avrebbe storia e non li ammazzerebbe con una jastemma… forse non direbbe niente, resterebbe zitta ad attendere un evento straordinario… una jastemma gigante che li elimina tutti politicamente e li manda a casa condannati a vivere una vita normale, tra la gente che prende il pullman, che paga le tasse regolarmente, che riceve gli avvisi di pagamento dell’Enel, del Gas, che deve pagare la spazzatura in Campania !?!?!?, che nel 2011 dovrà pagare una Salerno-ReggioCalabria che ha già pagato per trent’anni, che paga la benzina come se fosse Brunello di Montalcino, che se appoggia un euro in banca dopo un pò scompare, che fa la fila alle poste per pagare le bollette, che paga la televisioneeee (dio ce ne scampi)…
Comunque chiunque ci sarà non potrà mai sostituire Zia Nannina, l’unica donna fascisto-democristiana più di sinistra che ho avuto il privilegio di conoscere. La fotografia di tempi andati che mi mancano da morire e che non torneranno. L’ultima cosa che disse fu l’ennesima attenzione nei miei riguardi, quel mattino faceva freddo e mi disse: “mettiti qualcosa di più pesante ca fa fridd stammmatin”. Non ho più sentito la sua voce da allora, ma ne ho registrato bene il significato. Aveva capito che i tempi stavano cambiando e la sua missione di avvisarmi di stare attento era finita.
Max