..un sacco di cose.
“bisogna investire sulla crescita e sui giovani, in quanto questi sono il futuro della nostra nazione. L’Italia si fonda sulla piccola e media impresa, sugli artigiani e sulla Fiat e per questo bisogna fare di tutto affinché non crolli il made in italy, bisogna aprire l’agenda digitale ed informatizzare la pubblica amministrazione, bisogna fare sacrifici perché solo così la nazione si riprenderà da questa crisi. i giovani, la disoccupazione, la crescita, la piccola e media impresa, l’agenda digitale… tutti obiettivi della politica e della tecnica di governo.”
Quante volte avete sentito dire queste cose in 20 anni. Io milioni di volte. Potremmo girare i telegiornali dei prossimi 20 anni in poche settimane e mandarli in tv in differita in quanto dicono sempre ed esattamente le stesse cose (a parte l’influenza e la tragedia familiare di turno); ora però è nata anche una nuova tendenza: dare i nomi alle perturbazioni. Era troppo generico dire tempo di m…a. Ora bisogna rivolgersi direttamente a qualcuno/a che abbia un nome che ricordi epoche lontane.
Forse bisogna fare una sola cosa, mandare i politici a casa in blocco, ma senza inneggiare a rivoluzioni improbabili fatte con i forconi oppure con le pentole o con la giustizia (quella dovrebbe funzionare a prescindere), ma semplicemente non andando a votare tutti, ma tutti però, senza dirglielo prima, così, una sorpresina simpatica, dolce dolce. Ve lo immaginate tutte le scuole vuote, il silenzio dei seggi elettorali, Mentana, Vespa e gli altri increduli in tv che non sanno come commentare, nessuno da interrogare per gli exit poll, nessun dato da comunicare, il nulla, il vuoto, perché è questo che esprimono: il vuoto.
Poi il giorno dopo riorganizzare il tutto e condannare i politici ad una vita normale, la nostra, capito quale? il traffico, le code, gli aumenti, le tasse, i contratti a progetto (si, li metterei tutti a progetto: non hai portato a termine il progetto per cui sei stato eletto?ah no? a casa.. senza se e senza .. niente)
Sarebbe bello e sarebbe una rivoluzione vera. Tutti uniti per dimenticare tutti questi anni di … nulla, non mi viene assolutamente nessun’altra parola… nulla.
E’ semplice no?